domenica 12 marzo 2017

Jendu vinendu14: Sgarbi-Emiliano-Gentiloni

Vittorio Sgarbi
Non ha bisogno di presentazioni e difatti io non ho la pretesa di presentarlo, perché è diventato celeberrimo, è entrato nell’immaginario collettivo, è conosciuto da tutti e dovunque. C’è chi sostiene che egli sia una sorta di dandy redivivo ed attardato, perché, sempre secondo costoro, sarebbe stato più logico immaginarlo ai tempi di Oscar Wilde e Gabriele D’Annunzio. Può darsi, anche perché il suo vivere inseguendo il sogno ed il mito della bellezza lo rende per vari aspetti simile a quei personaggi, che avevano fatto dell’estetismo il fondamento della loro esistenza.
C’è però qualcosa, secondo me, che rende diverso Sgarbi e questo qualcosa consiste nel fatto che egli, a differenza dei grandi esteti di un tempo, non si prende sul serio, o almeno non troppo sul serio. Osservate D’Annunzio in qualche raro filmato d’epoca o leggete i suoi romanzi, i suoi drammi e i suoi versi: c’è in lui un tono oracolare ed enfatico che a volte sconfina nella mistificazione e nell’autocelebrazione. Tutt’altro discorso per Sgarbi: nonostante le sue famose sfuriate ed invettive, che gli sono costate varie querele e vari risarcimenti, egli dà la netta impressione di essere lui il primo a non prendersi troppo sul serio e questo lo rende umanamente simpatico.
Sgarbi, oltre ad essere un grande critico d’arte, è fondamentalmente un anticonformista, uno che non fa parte del gregge, che non ha paura di parlare fuori dal coro, che non ha peli sulla lingua. Fateci caso: nei dibattiti televisivi, nei quali egli è quasi una presenza fissa su tutti i canali, anche i suoi oppositori politici, di solito arroganti e supponenti, di fronte a lui ammutoliscono, come pensassero che è inutile controbattere.
A me piace pensare che Sgarbi, al di là delle sue idee politiche e culturali in genere, sulle quali ovviamente si può essere o meno d’accordo, prima che un liberale tout court, è fondamentalmente un uomo libero, forse uno dei pochi o l’ultimo uomo libero nei tempi tristi che stiamo attraversando.

Michele Emiliano
E’ candidato alla segreteria del PD nelle prossime primarie. Già sindaco di Bari ed attualmente governatore della Puglia, è anche a tutti gli effetti magistrato inquirente, seppure in aspettativa, ma non dimesso, come pure prevede il codice di autoregolamentazione dei magistrati.
Della sua attività di Procuratore si ricorda soprattutto il rinvio a giudizio di vari esponenti del PD durante la Missione Arcobaleno del Governo D’Alema nel 1999, conclusosi, come da prassi quando c’è in ballo il PD, con il proscioglimento di tutti gli imputati per intervenuta prescrizione.
Della sua attività politica si ricordano soprattutto le cozze pelose, che qualcuno gli offriva periodicamente in omaggio, e per le quali ha querelato mezza stampa italiana. Nulla di illecito, sia ben chiaro, ma sintomo di un costume che prevede l’omaggio al potente di turno (una volta i contadini erano soliti offrire le uova).
Qualcuno più addentro nei misteri della politica italiana sostiene che Emiliano è elemento di punta, non del PD, ma di quel PdM (Partito dei Magistrati) che, con le buone o con le cattive, dall’interno e dall’esterno, da tanto tempo condiziona la vita politica del Paese.
Non penso che, al di là dei suoi meriti o demeriti, potrà diventare segretario del PD. A prescindere dal suo programma politico, che poco si discosta da quello degli altri, umanamente lo trovo goffo ed imbolsito, con qualche difficoltà di elocuzione accentuata dalla “zeppola in bocca”.
Pensando di poter accentuare il suo sinistrismo e di apparire à la page, ha deciso di chiamare “Resistenza” la sua piattaforma programmatica, in ricordo della Resistenza al Nazifascismo, che in Puglia peraltro è stata solo quella del mercato nero e delle orecchiette con le cime di rapa. E ci è andata pure bene, perché nulla gli impediva di andare ancora più indietro nel tempo, magari ricollegandosi a Federico II di Hohenstaufen, che da quelle parti è di casa, avendovi costruito nel 1240 il famoso castello ottagonale.
Non vedo quale vantaggio potrebbe derivare al Pd da una sua eventuale e miracolosa elezione. Escludo in ogni caso una ventata di moralità e di legalità, dal momento che lui per primo ha qualche difficoltà a rispettare la legge, come dimostra il suo ostinato rifiuto a dimettersi dalla magistratura, rifiuto che nel 2016 ha indotto il Procuratore generale della Cassazione di Bari Gianfranco Ciani ad avviare un'azione disciplinare nei suoi confronti.         


                                          Paolo Gentiloni
L'ho trovata in Internet, mi è piaciuta, ve la rifilo. Ogni tanto fa bene ridere.

Paolo Gentiloni, con tutto il suo seguito, va a trovare i terremotati di Amatrice. Trova il primo che gli dice: "Io avevo una casa, tutta la vita a lavorare per costruirla ... due minuti e non c'e' piu' ...". E Gentiloni: "Segretario, segna tutto !". Continua così con una lunga fila di persone, finché non arriva ad un uomo nudo con in mano una statuetta che gli dice: "La cosa che avevo più cara era questa statuetta e, quando ho sentito il terremoto, stavo facendo la doccia, ma mi sono precipitato fuori per salvarla. Sono riuscito a prenderla al volo, ma la teca di vetro che la proteggeva si è spezzata in due, mi è caduta addosso e mi ha tagliato il cazzo !! Come sono infelice !!". E Gentilonii: "Segretario, segna pure questo" e continua ad andare. Dopo un pochino il segretario lo raggiunge e gli chiede: "Ma, Presidente, a quell'uomo, che ha salvato la statuetta, ha veramente intenzione di dargli un cazzo ?!?". E Gentiloni, un po’ scocciato: "Ma certo! E pure agli altri cosa credi che gli darò?”

6 commenti:

  1. Si direbbe che tu abbia letto i miei pensieri su Sgarbi e li abbia capovolti a 180°: non riesco a immaginare un essere più arrogante, presuntuoso, narcisista, pieno di sé, pallone gonfiato, cafone, prevaricatore, meschino, supponente... non riuscirei a trovargli una nota positiva neanche se mi ci concentrassi per un anno intero.

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    1. Punti di vista, che rispetto, ma che restano sempre punti di vista.

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    2. Sì, certo: esattamente come i tuoi. Anche la mia disistima, comunque, nei confronti di questo sordido personaggio che negli incarichi pubblici ha sempre brillato per assenteismo, che insulta a destra e a manca e quando qualcuno ne ha abbastanza si appella all'immunità parlamentare, che ha mosso mari e monti per non riconoscere un figlio, condannato per truffa ai danni dello stato eccetera, è abbastanza condivisa: http://ilblogdibarbara.ilcannocchiale.it/2010/12/16/perche_sgarbi_e_un_uomo_intell.html

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    3. Ignoravo l'episodio. Ma, tolta la tara di quanto riportato e che è riferibile al carattere del personaggio, resta il fatto che Sgarbi è grande amico di Israele, come è facilmente rilevabile in Internet con qualunque ricerca. E questo mi basta.

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  2. Complimenti, d'accordo o meno, è un piacere leggere quello che scrivi!
    Sono d'accordo sia su Sgarbi che su Emiliano: io non sono di quel Partito, temo molto invece Renzi che temo possa vincere ancora e insediarsi a Palazzo Chigi per rimanerci a vita
    Gentiloni? è sempre il solito conte dell'armiamoci e partite del periodo sessantottino, essere inconsistentee con voce sommessa, un riposo per le orecchie disturbate da Renzi

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  3. La descrizione del personaggio Sgarbi, politica a parte, è perfetta.
    Può piacere oppure no, a me Sgarbi piace solo perché è un bell'uomo..
    punto...

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