lunedì 5 dicembre 2016

Renzi: arrivederci o addio?

Alle ore 23 di ieri sera esce la prima proiezione sulla base degli exit poll: 60 a 40, la forbice è troppo alta ed è fatta per il NO, in ogni caso. Verso mezzanotte Matteo Renzi fa la sua prima dichiarazione ufficiale. Appare abbastanza sorridente, ma per la prima volta, da quando è apparso sulla scena, non parla a braccio come sempre e legge dei fogli: segno evidente di incertezza e forse anche di imbarazzo. Non so se si aspettasse la sconfitta, per di più con percentuali clamorose, ma certamente la batosta deve essere stata forte anche per un tipo come lui, capace di simulare e di dissimulare.
Accetta chiaramente il risultato, sottolinea i suoi errori, assume su di sé in prima persona il fardello della sconfitta. Preannunzia, come da copione, le sue dimissioni e la sua indisponibilità per ulteriori responsabilità politiche. Ricorda qualche merito del suo Governo, dimentica o fa finta di dimenticare qualche aspetto poco lusinghiero, come l’aumento crescente del debito pubblico ed il drammatico e non più tollerabile problema dei clandestini. Tutto sommato, però, il suo è un discorso dignitoso, onesto, che riscatta in parte l’arroganza ed il bullismo di tanti suoi discorsi precedenti. Sotto certi aspetti egli appare persino umile e dimesso.
Noi, che abbiamo votato No, gli rendiamo l’onore delle armi e non ci sentiamo di infierire più di tanto su una persona in evidente crisi politica e di immagine.
Al momento in cui scrivo non è dato sapere come andrà a finire e non si può escludere in assoluto un reincarico. Riesce difficile immaginare che Renzi voglia ritirarsi dalla vita politica, come pure in qualche occasione aveva ostentatamente detto, nel caso avesse perso il referendum. E’ ipotizzabile che egli possa sdegnosamente tenersi un po’ in disparte, quasi a volersi vendicare dell’ingratitudine umana, pronto al grande rientro tra qualche tempo. Una vacanza certamente non gli farà male: avrà modo di studiare, di approfondire e di capire un po’ meglio come funziona il mondo. Poi rientrerà, quando avrà capito che i suoi avversari politici non sono necessariamente un’accozzaglia, che chi si permette di parlare contro di lui in Parlamento non è necessariamente una nullità, che chi non la pensa come lui in tema di immigrazione clandestina non è necessariamente una bestia.
Intanto, nell’attesa che egli possa riprendere in mano qualche libro, oggi pomeriggio ci sarà l’ultima seduta del Consiglio dei Ministri, nella quale, come da prassi, ci saranno i saluti di commiato e anche in questa circostanza  Renzi leggerà un breve discorsetto. Lo abbiamo saputo dalla nostra fonte segreta a Palazzo Chigi, che non soltanto è riuscita a venire in possesso del testo, ma ce ne ha fatto anche dono con l’esplicito invito a pubblicarlo, cosa che facciamo volentieri, convinti di fare cosa gradita ai nostri affezionati lettori. Ecco il testo:
Cari amici, sapete già come sono andate le cose e sapete certamente quel che ho detto in proposito. Abbiamo perso, anzi siamo stati travolti ed è arrivato il momento di preparare gli scatoli e di levare le tende. Mi spiace che sia finita così, ma non si può andare contro la volontà degli elettori, specie quando essi si esprimono in maniera così chiara e netta. Mi spiace soprattutto per te, Angelino. Io non potrò mai dimenticare quello che hai fatto per me, quando hai abbandonato il tuo partito insieme con tanti tuoi amici e al Senato hai consentito al mio Governo una prima sopravvivenza. La stessa cosa dico anche a Denis, pur non presente, quando ha fatto la stessa cosa di Angelino e mi ha consentito una seconda sopravvivenza. Non finirò mai di ringraziare entrambi, ma è arrivato il momento che vi diate da fare per consentire adesso la sopravvivenza politica di voi stessi. Ringrazio anche tutti i componenti del Governo, che mi hanno seguito da Firenze fin qua. E’ stata per tutti noi una bella e meravigliosa avventura. Siamo partiti tutti insieme, quasi sorreggendoci per mano, dalle  prime partite al calcio balilla, quando eravamo boy scout, per passare poi agli aperitivi  ed agli apericena nei bar di Piazza della Signoria, fino ad arrivare tutti insieme a Roma ed al Governo. Ringrazio in particolare te, Maria Elena: senza il tuo aiuto non so che cosa avrei potuto fare. Abbiamo cambiato vita, abbiamo girato il mondo con l’aereo presidenziale, siamo vissuti intensamente, giorno per giorno, quasi increduli che il nostro sogno fosse diventato realtà. Grazie anche agli altri, grazie a tutti voi.

3 commenti:

  1. Non si ritirerà, starà già pensando a come riciclarsi.
    Non credo che gli lasceranno in mano il PD, vedremo!
    Magari lasciasse la politica, ma questo trombone è troppo pieno di sè, ne sentiremo parlare ancora, temo!

    RispondiElimina
  2. Ezio scusami, il commento non è attinente con l'argomento,
    ma hai scritto un nuovo libro ? Franco Demme

    RispondiElimina
  3. No. Si tratta solo di un manuale di regolamento condominiale che ho scritto su incarico del mio condominio. Siccome l'ho velocemente fatto vedere su fb, qualcuno forse l'ha scambiato per un libro nel senso classico del termine. Non ho tempo per scrivere libri e quel po' di tempo che ho lo dedico al blog. Un abbraccio. Ciao.

    RispondiElimina