lunedì 12 dicembre 2016

Paolo Gentiloni


E’ il nuovo Capo del Governo. E’ lontano discendente di quel conte Gentiloni che nel 1913 favorì il patto tra Cattolici e Liberali che da lui prese nome. A parte la discendenza nobiliare, nel suo pedigree non c’è null’altro di rilevante e come Ministro degli esteri nel precedente Governo quasi non ha lasciato traccia, a parte un grottesco voto di astensione all’Unesco sull’identità ebraica di Gerusalemme e da lui giustificato come semplice adeguamento ad una precedente tradizione. Già la giustificazione dice tutto del personaggio: incolore, anonimo, modesto, con qualche difficoltà di esposizione e proprio per questo scelto da Renzi, quasi a voler significare che la politica estera l’avrebbe gestita lui, come in effetti poi è avvenuto.
Gentiloni governerà  cercando solo di non fare danni ed in attesa di passare la mano. Non penso che abbia la voglia o la pretesa di lasciare tracce e, soprattutto, di passare alla storia. Oltre tutto la nuova compagine governativa è il risultato della evidente precauzione di non discostarsi troppo dalla precedente, a parte lo spostamento di Angelino Alfano agli Esteri, cosa che comporta comunque qualche rischio, perché consentirà di far conoscere meglio all’estero la pochezza di questo vergognoso personaggio, la cui nefasta influenza era finora limitata entro i confini nazionali.
Gentiloni vivacchierà sotto i diktat della Merkel (pardon, della UE), farà aumentare il debito pubblico, continuerà a riempire l’Italia di clandestini fino all’inevitabile sbocco di una guerra civile strisciante e sempre più incontrollabile, preparerà, o cercherà di preparare, una nuova legge elettorale, che possa danneggiare il M5S e nel contempo possa favorire il suo partito. Ma non penso, qualunque cosa faccia, che egli possa impedire quello che ormai sembra scritto: le elezioni del 2018 sono prossime, non c’è Mattarella di sorta che le possa rinviare  e con questi chiari di luna, con questo irresponsabile agitarsi dei pagliacci e delle marionette sul teatrino della politica,  il M5S vincerà le prossime elezioni politiche e l’Italia finirà di esistere.
P.S. In data 13/12/2016 il giornale Italia Oggi fa sapere, dopo aver consultato  Il libro d'oro della nobiltà italiana, che nella famiglia Gentiloni il titolo di conte compete solo al primogenito. E, siccome Paolo Gentiloni non è primogenito, il titolo di conte,  che egli si lascia attribuire, è illegittimo.
Lo stesso giorno il sito Dagospia fa sapere che il neo ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli non è laureata e che quindi la Laurea in Scienze Sociali che ella si autoattribuisce sul suo sito istituzionale comporta il reato di millantato credito.
Se il buongiorno si vede dal mattino...

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