lunedì 7 novembre 2016

I figli so' piezz'e core

Passo dall’edicola e leggo su una locandina “Sculco e Pugliese in udienza dalla Boschi per il passaggio al PD”. Sicché è fatta e forse c’era da aspettarselo: con un padrino come Enzo Sculco non poteva che finire così.
Si ricorderà che Enzo Sculco è stato condannato per concussione con sentenza definitiva a 4 anni di reclusione nel 2011 (3 estinti per indulto) e nel 2015 la Corte dei Conti lo ha condannato a risarcire la provincia di Crotone di 11.000 €  e rotti per danno erariale. In fondo il ritorno di Sculco in seno al Pd costituisce  una sorta di ritorno naturale alla casa madre, quella casa madre dove egli ha assimilato il dna della politica intesa come intrallazzo.
Ma, chiuso il caso Sculco con una senso di umana pietà, resta comunque aperto il caso di Ugo Pugliese, qualche mese fa eletto Sindaco di Crotone, sia pure con il neo di essere sotto l’ala protettrice del suo mentore Sculco. Al ballottaggio Pugliese si è presentato come alternativa all’affarismo ed agli intrallazzi del PD e per questo motivo anche io gli ho dato il voto, come tanti altri, considerandolo  il male minore o comunque nelle condizioni di non poter fare peggio del suo avversario. Ma è finito anche lui nel PD, di cui doveva essere l’alternativa, morale e civile, prima che politica. Che dire, a parte il senso di sconforto, che ti prende quando senti certe notizie?
C’era una volta il trasformismo, che era l’atteggiamento di quei politici disponibili a qualunque voltafaccia in cambio di una ricompensa da parte di chi detiene e gestisce il potere. Il trasformismo nacque nel 1876 e fu “inventato” da Agostino De Pretis, il quale governò a lungo l’Italia, pur non disponendo di una maggioranza precostituita in Parlamento. Ma, al confronto di quello che succede ora, il trasformismo di una volta è quasi roba da educande e da Figlie di Maria. Oggi, nel parlamento italiano un buon 30% degli onorevoli (onorevoli ?) deputati e senatori ha cambiato partito e, anche ai livelli più bassi della politica, il fenomeno è in splendida ripresa. Le vicende di Crotone ne sono un esempio probante. Che cosa si aspettano i nostri due intrepidi rappresentanti dal cambio di casacca e dall’udienza presso Sua Eccellenza il Ministro per le riforme Maria Elena Boschi, quella di Banca Etruria, tanto per intenderci? Riusciranno i nostri due eroi a ritrovare il bandolo della matassa giunta al capolinea della loro attività politica? E quale è o potrebbe essere questo bandolo della matassa?
Tutto fa capo al partito politico, locale e personale, I Demokratici, di cui Enzo Sculco è il fondatore e Ugo Pugliese, in qualità di Sindaco, è illustre rappresentante, sebbene in un partito ancora più piccolo, di derivazione del primo come nelle matrioske e di cui non importa ricordare il nome. Orbene I Demokratici sono un piccolo partito, senza ampie prospettive per il futuro e soprattutto impossibilitato a garantire ricompense e soddisfazioni per coloro che vi si sono imbarcati. Ugo Pugliese, il Sindaco di Crotone, è relativamente giovane e sa che, se vuole avere un futuro politico, deve accasarsi in un partito che possa offrirgli prospettive più concrete. Enzo Sculco, per la sua età e per i suoi precedenti, politici e penali, presumo non abbia più molte ambizioni personali, ma ha una figlia, Flora Sculco, attuale consigliere regionale, e che negli ultimi tempi ha un po’ fatto da battistrada per il cambio di casacca, schierandosi apertamente per il SI' al prossimo referendum costituzionale. I figli “so’ piezz’e core”, si sa, e per loro si è disposti a qualunque sacrificio, anche a compiere un’ennesima giravolta, anche a perdere la dignità che resta, a costo di suscitare negli elettori nausea e disgusto.
Ma, forse, non tutto il male vien per nuocere. C’erano già tanti buoni motivi per votare NO al prossimo referendum. Ce n’è uno in più, non piccolo, non trascurabile, per ribadire ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, che, se si vuole trasformare l’Italia e mandare a casa la banda di parassiti che l’hanno occupata, la infestano e la stanno spolpando, l’unica via di salvezza è quella del NO.

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