lunedì 29 agosto 2016

L'Italia che ci attende

 Tra clandestini e nuovi poveri
Questo post, L’Italia che ci attende, è per molti aspetti intimamente legato a quello che lo precede, Per non dimenticare. Entrambi sono condensati in un breve video di 2-3 minuti, con in più la presente breve introduzione esplicativa. Nel precedente post osservavo la situazione dell’Italia tra la condizione dei parassiti clandestini (non ci bastavano i nostri!), che ci prendono in giro raccontandoci di essere in fuga da fantomatiche guerre, e quella dei nostri fratelli terremotati. Nel presente post osservo sempre la situazione dell’Italia tra la condizione dei parassiti di cui sopra e quella dei nostri fratelli nuovi poveri, che purtroppo tendono a diventare sempre più numerosi.
Ho avuto qualche esitazione nella scelta del titolo del post odierno e voglio precisare che L’Italia che ci attende non è solo quella del domani, del futuro, ma è anche quella di oggi, quella che ci attende e che possiamo osservare dietro l’angolo, se solo abbiamo la voglia di vedere e di capire.
Un’ultima precisazione voglio fare in merito alla sequenza di post che negli ultimi tempi ho dedicato e che intendo continuare a dedicare al problema dei clandestini. Ho già detto tante volte che questo è il primo problema dell’Italia di oggi e tante altre volte ho aggiunto che le parole non bastano più. E’ vero: le parole non bastano più ed è ora di passare ai fatti. Perché un governo, che ha dichiarato una sorta di guerra al popolo italiano, determinandone in maniera scientifica e programmata il declino e la conseguente scomparsa finale, non merita di esistere.
[Cliccare sul breve video seguente]
L'Italia che ci attende

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