sabato 6 agosto 2016

Jendu vinendu2: Feltri-Pugliese-Pingitore-Renzi-Churchill

- Fa impressione leggere gli editoriali di Vittorio Feltri nella sua nuova veste di direttore di Libero al posto di Maurizio Belpietro. Fa impressione quel suo arrampicarsi sugli specchi, quel suo spaccare il capello in quattro per giustificare la sua nuova posizione fiancheggiatrice di Matteo Renzi. E’ chiaro che perfino lui si vergogna un po’ di quello che dice, anche perché per tanti anni è stato considerato una bandiera del giornalismo anticonformistico, liberale e vagamente anarchico. Ha fatto pena il suo primo editoriale contro Berlusconi, nel quale infierisce contro una persona ormai chiaramente fuori gioco e sono imbarazzanti i suoi editoriali a favore del sì nel prossimo referendum. Non lo giustifico, ma un po’ lo capisco. Il suo essere di destra gli è costato tanto nella sua attività giornalistica, perfino una sospensione dall’ordine per qualche mese (cose che capitano solo a chi è di destra). Evidentemente si è sconfortato e non ce l’ha fatta più, perché anche lui ha famiglia, come sosteneva Leo Longanesi a proposito della bandiera degli Italiani. Pensavo fosse fatto di un’altra pasta, ma era solo un poveraccio, come tanti.

- Dopo l’elezione del nuovo sindaco Ugo Pugliese, per qualche giorno Crotone è stata più pulita. Ma solo per qualche giorno, perché la situazione è già ritornata quella di prima. Forse il neo sindaco pensava che fosse sufficiente emanare una nuova ordinanza con pene severissime per i trasgressori, trascurando di studiarla e prepararla con cura, finanziarla, pubblicizzarla adeguatamente e infine farla rispettare con qualcuno che controlli. Niente di tutto questo è stato fatto e, siccome la raccolta dei rifiuti non si fa con i fichi secchi, non ci voleva molto a capire che anche questa ultima ordinanza avrebbe fatto la fine di tante altre, come le famose gride di manzoniana memoria. Ma Enzo Sculco non glielo aveva spiegato come si fanno certe cose? O forse glielo aveva spiegato e proprio per questo “è finita a schifio”. Spero che le cose cambino, ma non mi faccio molte illusioni. Riempiamoci pure la bocca con Pitagora, Milone, Democede. La realtà è che da circa 10 anni ormai Crotone vive nella cacca e probabilmente continuerà a vivere nella cacca.

- Il sindaco di Scandale Iginio Pingitore lamenta in un’intervista qualche sabotaggio alla rete idrica, da parte di persone non identificate, per creare difficoltà alla sua amministrazione. Può darsi che ci sia dell’esagerazione in quello che dice, ma il solo essere costretti a pensarle certe cose è semplicemente spaventoso. Io conosco bene quel paese, per esserci nato e vissuto fino ai 30 anni, e mi rifiuto di credere che alcune persone possano arrivare a danneggiare se stessi, pur di danneggiare l’avversario politico. Come quel famoso marito, che, per fare un dispetto alla moglie, non esitò a tagliarsi i cosiddetti. Gli inglesi son soliti dire “Right or wrong, it’s my Country (Giusto o sbagliato, è pur sempre la mia Patria)”. Quando io vivevo a Scandale, l’Inglese era poco conosciuto ed ancor meno era parlato, ma nel nostro dialetto eravamo soliti esprimere un concetto simile: “Simu tutti Scandalisi”. Non è più così?

- Sicché è fatta: il canone TV si paga con la bolletta elettrica. Anche io ho pagato ovviamente, ma non nascondo che la cosa mi ha comportato qualche sacrificio. Io vedo poca TV e ancor meno la RAI, ma, quando ogni tanto mi capita, magari involontariamente o con lo zapping, vedo che quasi sempre vi imperversano le solite facce: il grande parolaio Matteo Renzi, detto  Bimbominchia, l’oca giuliva Maria Elena Boschi, altrimenti detta Etruria, ed altri personaggi dello stesso giro. Ora la sola idea di dover contribuire con i miei soldi ad alimentare e mantenere il grande baraccone della RAI e tutti i parassiti che ci mangiano, oltre tutto con stipendi vergognosi e quasi offensivi per l’intelligenza comune, mi induce quasi alla malinconia. E’ così che deve  girare il mondo? Sì?? Per favore, fermatelo! Voglio scendere.

- L’Occidente sta subendo una guerra dall’ISIS, ma si rifiuta di chiamare il nemico con il suo nome, parlando genericamente di terrorismo, non di terrorismo islamico e non escludendo qualche volta che i terroristi in fondo siano soltanto dei depressi. La cosa mi ricorda tanto l’atteggiamento di Stalin dopo l’aggressione nazista all’URSS. Il dittatore comunista si sentiva talmente sicuro della sua amicizia con Hitler, che si decise a mobilitare l’esercito quando ormai era troppo tardi. In condizioni simili le guerre normalmente sono destinate ad essere perse. Tornano utili le parole che Winston Churchill, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, rivolse a coloro che fino al giorno prima si erano opposti in ogni modo all'idea di prendere le armi:” Potevate scegliere fra il disonore e la guerra. Avete scelto il disonore e avrete ugualmente la guerra”.

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