martedì 15 settembre 2015

Volti di donna



Giovanni Boldini, Ritratti di donna
Fateci caso. Nella storia della pittura, quando un artista ha voluto rappresentare una figura umana, il più delle volte, circa il novanta per cento, ha rappresentato una figura o un volto di donna. Vengono in mente i volti allungati di Modigliani, le ballerine di Degas, i ritratti di Boldini. Da che è dipeso tutto questo? Certo, i pittori sono stati di gran lunga la maggioranza rispetto alle pittrici e forse è normale che essi possano essere stati attratti, più o meno inconsciamente, dalle figure dell’altro sesso. Ma non penso che una tale risposta possa essere considerata risolutiva. Prendiamo il caso di una delle poche, famose pittrici della storia, Artemisia Gentileschi. Ho voluto personalmente esaminare molti dei suoi quadri ed anche qui ho trovato che le donne raffigurate costituiscono la stragrande maggioranza  dei soggetti rappresentati, circa il novanta per cento. Artemisia, vissuta nel Seicento, ebbe vita travagliata e subì anche uno stupro in giovane età. Orbene nelle sue opere predominano nettamente i corpi carnosi e voluttuosamente molli di giovani donne. Mi vien voglia di pensare  che le donne, a differenza degli uomini, conservino qualcosa di misterioso e di affascinante, che le rende estremamente attraenti per chi, attraverso un quadro, voglia cercare di spiegare e rendere chiaro il senso  dell’arte e della vita.
Artemisia Gentileschi, Autoritratto(1615 ca)

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