mercoledì 7 gennaio 2015

Una paletta per Dudù


25 Novembre 2015. Riunione del Consiglio dei ministri. Il ministro per l’ambiente Gian Luca Galletti fa presente il degrado sempre più evidente delle nostre città e propone l’adozione di alcune misure atte a risolvere, o almeno ad attenuare il problema. Fa presente che al degrado contribuisce in maniera significativa l’incuria dei possessori di cani, adusi a servirsi dei marciapiedi per i loro bisogni fisiologici, senza che poi i possessori si prendano cura della susseguente pulizia.  Il ministro ha già approntato un decreto legge, nel quale è prevista, tra le tante, una norma straordinaria e rivoluzionaria, “mai adottata in precedenza da nessun altro governo occidentale”, secondo quanto lui stesso tiene a precisare. La norma prevede che per i primi due anni ogni comune regali ai possessori di cani una paletta ed un sacchetto atti alla bisogna  e che nel contempo siano istituite multe severissime  per i trasgressori. Dal terzo anno in poi all’acquisto debbono provvedere gli stessi utenti, ma con possibilità di detrazione fiscale ai fini IRPEF.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, interpellato, risponde che nulla osta dal punto di vista finanziario all’approvazione della norma, ma che in ogni caso, ad evitare appesantimenti del debito pubblico, è opportuno che i Comuni trovino autonomamente i fondi relativi, utilizzando le entrate della TARI (ex TARSU).
La proposta, sottoposta a votazione , è approvata all’unanimità e riceve un plauso particolare da parte del presidente del consiglio Matteo Renzi, che si complimenta con il ministro dell’ambiente.
Vengono apportate le opportune correzioni al decreto legge, che il giorno successivo è sottoposto alla firma del presidente della repubblica e, considerata l’urgenza,  viene subito pubblicato sulla G.U. con immediata entrata in vigore.
Per i primi due, tre giorni, nessuno sembra far caso alla vicenda. Ma nulla sfugge al giornale La Repubblica, che  il quarto giorno pubblica in prima pagina un titolo a caratteri cubitali  Una paletta per Dudù. Il giornale dell’ingegner De Benedetti ha scoperto nel decreto legge qualcosa di orribile, cui nessuno  aveva fatto caso. Gli estensori forse avevano dimenticato che Berlusconi possiede un cane, il famoso Dudù per l’appunto, e quindi la norma che prevede la gratuità della paletta e del sacchetto lo avrebbe favorito. Il giornale non esclude neppure che il favore faccia parte di una delle clausole segrete del patto del Nazareno.
Scoppia il finimondo. Grillo propone la creazione di una commissione di inchiesta, che faccia luce sull’oscura vicenda. Vendola in una sua “narrazione” propone che la norma possa rimanere in vigore, solo a condizione che il cavaliere, dopo la sua espulsione dal senato, venga espulso pure dal genere umano. Casini, più comprensivo, si limita  a sottolineare l’inopportunità della legge e suggerisce al Berlusca, dopo l’espletamento  del periodo di assistenza agli anziani di Cesano Boscone, un periodo di assistenza ai canili di Busto Arsizio.
Matteo Renzi, da parte sua, ci tiene a sottolineare che il suo governo non fa leggi ad personam e non fa leggi contra personam.  Ad ogni buon conto il decreto legge è sospeso, mentre lui si riserva di approfondire l’argomento. Amen.

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