25 Novembre 2015. Riunione del Consiglio dei ministri. Il ministro
per l’ambiente Gian Luca Galletti fa presente il degrado sempre più evidente
delle nostre città e propone l’adozione di alcune misure atte a risolvere, o
almeno ad attenuare il problema. Fa presente che al degrado contribuisce in
maniera significativa l’incuria dei possessori di cani, adusi a servirsi dei
marciapiedi per i loro bisogni fisiologici, senza che poi i possessori si
prendano cura della susseguente pulizia. Il ministro ha già approntato un decreto
legge, nel quale è prevista, tra le tante, una norma straordinaria e
rivoluzionaria, “mai adottata in precedenza da nessun altro governo occidentale”,
secondo quanto lui stesso tiene a precisare. La norma prevede che per i primi
due anni ogni comune regali ai possessori di cani una paletta ed un sacchetto
atti alla bisogna e che nel contempo siano
istituite multe severissime per i
trasgressori. Dal terzo anno in poi all’acquisto debbono provvedere gli stessi
utenti, ma con possibilità di detrazione fiscale ai fini IRPEF.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan,
interpellato, risponde che nulla osta dal punto di vista finanziario all’approvazione
della norma, ma che in ogni caso, ad evitare appesantimenti del debito
pubblico, è opportuno che i Comuni trovino autonomamente i fondi relativi, utilizzando
le entrate della TARI (ex TARSU).
La proposta, sottoposta a votazione , è approvata all’unanimità
e riceve un plauso particolare da parte del presidente del consiglio Matteo
Renzi, che si complimenta con il ministro dell’ambiente.
Vengono apportate le opportune correzioni al decreto legge,
che il giorno successivo è sottoposto alla firma del presidente della
repubblica e, considerata l’urgenza, viene
subito pubblicato sulla G.U. con immediata entrata in vigore.
Per i primi due, tre giorni, nessuno sembra far caso alla
vicenda. Ma nulla sfugge al giornale La Repubblica, che il quarto giorno pubblica in prima pagina un
titolo a caratteri cubitali Una paletta per Dudù. Il giornale dell’ingegner
De Benedetti ha scoperto nel decreto legge qualcosa di orribile, cui nessuno aveva fatto caso. Gli estensori forse avevano
dimenticato che Berlusconi possiede un cane, il famoso Dudù per l’appunto, e
quindi la norma che prevede la gratuità della paletta e del sacchetto lo
avrebbe favorito. Il giornale non esclude neppure che il favore faccia parte di
una delle clausole segrete del patto del Nazareno.
Scoppia il finimondo. Grillo propone la creazione di una
commissione di inchiesta, che faccia luce sull’oscura vicenda. Vendola in una
sua “narrazione” propone che la norma possa rimanere in vigore, solo a
condizione che il cavaliere, dopo la sua espulsione dal senato, venga espulso
pure dal genere umano. Casini, più comprensivo, si limita a sottolineare l’inopportunità della legge e
suggerisce al Berlusca, dopo l’espletamento del periodo di assistenza agli anziani di
Cesano Boscone, un periodo di assistenza ai canili di Busto Arsizio.
Matteo Renzi, da parte sua, ci tiene a sottolineare che il
suo governo non fa leggi ad personam e non fa leggi contra personam. Ad ogni buon conto il decreto legge è sospeso,
mentre lui si riserva di approfondire l’argomento. Amen.
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