Ho già presentato qualche tempo fa Il tempo di un respiro di Lucia
Romani. Dicevo in quella circostanza
che il libro merita di essere conosciuto
e perciò mi riservo di pubblicarne qualche brano, di tanto in tanto e con il
permesso dell’autrice. Pubblico oggi l’email che la sorella Cecilia indirizzò a Lucia in occasione della
pubblicazione del libro.
La
sorella Cecilia a Lucia
Ho
cominciato a leggere il tuo lavoro appena me lo hai mandato, ma questa è roba
pesante: va digerita e metabolizzata. Che scrivi bene lo so, ma stavolta hai
intinto la penna nell'anima, hai pizzicato le corde dell'arpa che avevo
nascosto nel cuore e l'hai fatta vibrare col tocco magico dell'amore. Un
suono carico di dolore, intriso del pianto della memoria, pieno di
affanno, di sgomento, di speranze deluse...Mi hai fatto piangere tutte le
lacrime del mondo ma non per commozione. Ho capito che piangevo di rabbia.
Per lei, per me, per te.
Per
un attimo ho vissuto la tua incredulità, la tua impotenza, la tua ostinazione
nel non volerla lasciar andare a nessun costo. E poi la solitudine per il
binomio spezzato. L'anima pesta, il cuore in frantumi nell'accompagnarla
per mano al confine della vita, nel doverle lasciare la mano per non poter
entrare nel suo mondo e non poterla trattenere nel tuo. Ho dovuto leggere in
più riprese, un pezzetto alla volta: come una preghiera. Ho riscoperto il mio
dolore attraverso il torrente del tuo che mi ha investita. Inaspettato e
travolgente lo ha ripulito delle sovrastrutture, delle protezioni sotto
cui l'avevo sepolto per non soffrire e lo ha messo a nudo. Ho sentito che è
ancora là, intatto, crudo e vivo come allora. Una ferita aperta e dolorante.
Sei volata leggera sulla sua vita, sulla sua malattia e sulla sua morte come
una farfalla curiosa, che si posa qua e là sui suoi giorni più belli e più
tristi. Delicata come una farfalla e anche fragile come una farfalla, quando
invece sembravi una roccia, fortissima e inattaccabile. Vorrei saperti
consolare perché so che soffri ancora e ancora soffrirai ma non so da che parte
cominciare. Ti dico però che ti sono vicina e ti voglio bene. Promettiamoci di
non lasciarci le mani neppure noi se non sul confine della vita. Sono felice di
avere una sorella come te.
Presto
il premio Bancarella (quello Strega l'hai già vinto!).
Bacio.
Ce'
Email
del 20 Giugno 2011
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