martedì 14 maggio 2013

L'amaro sapore del potere



Il Cavaliere dunque è arrivato al capolinea. Dopo vent’anni di attività politica, quasi certamente anche lui assaggerà i confort di una prigione italiana. E’ inutile farsi illusioni, perché la china è inarrestabile ed il suo destino è segnato. E’ solo questione di tempo. Di fronte all’ipotesi del carcere, anche l’interdizione dai pubblici uffici passa in secondo piano. Quello che i suoi nemici amavano definire l’uomo più potente d’Italia, il padrone della stampa e della TV, sarà condotto in carcere come un qualunque malfattore.
C’è un retrogusto amaro in tutta la vicenda, non temperato, e anzi aggravato,  dal fatto che in tutto questo il Cavaliere ci ha un po’ messo del suo. Qualche suo comportamento, anche se non penalmente rilevante, è apparso disinvolto e disdicevole.
Di peggio, anzi di decisamente vergognoso, c’è stato solo il comportamento dei giudici.

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