mercoledì 16 gennaio 2013

Una storia americana di Edgar Lee Masters


MastersEdgar Lee. - Avvocato e poeta statunitense (Garnett, Kansas,1869 - Melrose Park, Pennsylvania1950). Salì improvvisamente alla fama quando, ispirandosi ai tipi umani osservati nei tribunali e sull'esempio dell'Antologia greca, pubblicò, prima sul Mirror, poi in volume (The Spoon River anthology1915), una serie di epitaffî composti in uno stile lirico-satirico assai originale, in cui si confessano i defunti sepolti nel cimitero d'un piccolo paese nel centro degli Stati Uniti. Il successo del volume fu straordinario; con esso Masters metteva a nudo l'ipocrisia puritana del mondo provinciale americano. (da Enciclopedia Treccani)
Le tre brevi poesie costituiscono la storia di un triangolo amoroso, lui(Tom Merritt), lei(Mrs Merritt), l’altro(Elmer Karr). I tre sono protagonisti di una storia tipicamente americana, che E.L.Masters racconta nella sua Antologia di Spoon River. Ne propongo una mia versione.

Tom Merritt
Sospettavo qualcosa:
lei era così calma e distratta.
Un giorno sentii sbattere la porta sul retro,
mentre io entravo sul davanti, e lo vidi sgusciare
dietro l’affumicatoio verso il podere
e correre   lungo i campi assolati.
L’avrei ucciso quel giorno.
Ma un altro giorno, camminando vicino a Fourth Bridge,
senza un bastone o una pietra nelle mani,
ad un tratto me lo trovai davanti.
Era impaurito a morte, mentre stringeva in pugno i suoi conigli,
e io non seppi dire altro che “No,no,no!!!!”,
mentre egli prendeva la mira e mi sparava al cuore.
Mrs.  Merrit
Silenziosa davanti ai giurati,
non risposi niente al giudice, quando mi chiese
se avessi da dire qualcosa contro la sentenza. Scrollai solo la testa.
Cosa potevo dire a chi credeva
che una donna di trentacinque  anni è in colpa,
se il suo amante di diciannove le uccide il marito?
Gli avevo detto tante volte
“Vai via, Elmer, vai lontano.
Ti ho donato il mio corpo e ti ho fatto impazzire:
tu farai qualcosa di orrendo”.
E, proprio come temevo, egli uccise mio marito.
Io non c’entravo nulla, lo giuro davanti a Dio.
Rimasi per trenta anni in silenzio nella prigione.
E i cancelli di ferro di Joliet si aprirono, quando le guardie grigie e silenziose mi portarono fuori in una bara.
Elmer Karr
Che cosa, se non l’amore di Dio, ha intenerito
e indotto al perdono la gente di Spoon River
verso di me, che avevo violato il letto di Tom Merritt
e poi l’avevo ucciso?
Oh, cuori generosi che mi accoglieste di nuovo,
quando, dopo quattordici anni, tornai dalla prigione!
Oh, mani sollecite, che mi accoglieste nella chiesa,
e udiste tra le lacrime la mia confessione di pentimento,
quando presi il Sacramento del pane e del vino!
Pentitevi, voi che siete in vita, e riposate con Cristo!

(traduzione di Ezio Scaramuzzino)



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