mercoledì 17 agosto 2011

La provincia di Crotone

Caro Direttore, mi è capitato l’altra sera di seguire su una TV locale la prima seduta del nuovo consiglio provinciale. Ho sentito le dichiarazioni di tanti personaggi più o meno conosciuti, ne ho tratto un’unica conclusione. E la conclusione è che questi personaggi sono ben lontani dal principio del “primo non nuocere” e che anzi, ripieni di tante “belle intenzioni”, si rivelano in tutta la loro pericolosità. Uno diceva “farò questo”, un altro, al plurale, “faremo questo e quest’altro”: sembrava una gara a chi avrebbe fatto di più e a chi la sparava più grossa.
Il consiglio si è concluso con la sola nomina del suo presidente. Stanislao Zurlo ha rinviato ad altra data la presentazione della giunta e delle dichiarazioni programmatiche. Ora io non ho la pretesa di insegnare niente a nessuno, ma mi farebbe piacere che il neo eletto presidente della giunta tra qualche tempo facesse dichiarazioni più o meno del seguente tenore.
"Cari concittadini di Crotone e della provincia di Crotone, oggi presenterò la giunta che mi assisterà nel lavoro di amministratore che voi, con il vostro voto, mi avete affidato. Ma, prima di procedere alla presentazione della giunta, mi preme fare alcune dichiarazioni che io ritengo della massima importanza. Orbene tengo a dirvi che finora abbiamo scherzato e che proprio per questo non mi va di continuare a prendervi per i fondelli. Voi sapete che la provincia di Crotone ha accumulato negli anni un deficit di qualche milione di Euro che solo lo stato, cioè tutti voi con i vostri soldi, dovrete pagare prima o poi. Unica consolazione è che la provincia di Crotone non è l’unica nel nostro Paese a trovarsi in tali condizioni,ma proprio per questo avverto l’esigenza che qualcuno incominci a dare l’esempio.
Per questo motivo sono qui ad annunziarvi che intendiamo procedere all’abolizione, per quanto dipende da noi, non della Provincia di Crotone,ma dell’assemblea provinciale di Crotone, pur consapevoli del fatto che l’abolizione di tali enti intermedi richiede un non facile processo di revisione costituzionale. Nel frattempo, potrà sembrarvi strano ma è così, noi come giunta e come singoli consiglieri provinciali non potremo rinunziare alle nostre indennità. Tali indennità saranno però ridotte al minimo previsto dalla legge, in attesa di studiare una soluzione che ne consenta la totale abolizione.
Inutile dirvi che paralizzare l’attività del consiglio provinciale e della giunta non comporterà danni per la popolazione, anche perché siamo convinti del fatto che in certe circostanze meno si opera, meno danni si procurano. Già adesso la legge prevede per i consigli provinciali pochi settori di competenza. In poche parole oggi tali enti provvedono solo a riparazioni varie in qualche istituto scolastico superiore(non in tutte le scuole);provvedono poi alla sistemazione delle pochissime strade provinciali esistenti e di qualche mulattiera;provvedono alla gestione del mercato del lavoro(che non c’è) ;provvedono a istituire e finanziare qualche sagra;provvedono infine ad assegnare consulenze, ad affidare incarichi fantasma, a creare clientele.
Come ben vedete, i pochi compiti utili possono benissimo essere affidati alle amministrazioni comunali, senza creare alcun disagio, se non alla categoria dei parassiti,ed anzi contribuendo alla semplificazione amministrativa e contribuendo in modo significativo alla riduzione di quel deficit, che,non mi stanco di ripeterlo, prima o poi voi dovrete pagare con i vostri soldi.
In conseguenza di quanto detto, comunico che la giunta sarà composta da soli tre assessori, oltre al presidente che vi parla. Il primo avrà il compito di provvedere alla normale amministrazione, il secondo avrà l’esclusivo compito di controllare e possibilmente ridurre il deficit di bilancio, il terzo avrà il compito di provvedere alla liquidazione del consiglio provinciale, avvalendosi di quanto la legge attualmente consente e nei limiti da essa previsti.
Tanto abbiamo deciso a livello di maggioranza . Confido che anche l’opposizione,dopo le necessarie riflessioni, possa essere d’accordo."
Caro Direttore, sentiremo mai un politico nel nostro Paese esprimersi così?
Da Il Crotonese del 19/07/2009 
 Ezio Scaramuzzino

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