giovedì 2 settembre 2010

Berlusconi e l’indecenza

C’è un limite a tutto, anche alla voglia di dimostrarsi disposto al dialogo e al compromesso. Orbene, Berlusconi questo limite lo ha già superato da un bel pezzo. Ogni ulteriore rinvio e ogni ulteriore esitazione servono soltanto a rivelarlo per come egli in realtà non è, cioè pusillanime e terrorizzato. Quelli che abbiamo creduto in lui, quelli che lo abbiamo votato in tanti anni, quelli che non gli abbiamo mai chiesto nulla in cambio, incominciamo a non riconoscerlo più.

Berlusconi deve capire che, al punto in cui siamo arrivati, l’unica cosa che gli resta da fare è quella di rompere con Fini ed andare alle elezioni anticipate, se è possibile, o, in alternativa, allo scontro aperto.Ogni diverso atteggiamento nei confronti di Fini appare stucchevole ed indecente.

Tutti capiamo che Berlusconi è perseguitato dalla magistratura, tutti capiamo che egli ha il dovere ed il diritto di difendere se stesso e le sue aziende dall’assalto dei nemici, ma ci sono dei momenti decisivi, nella vita di ognuno, in cui chiunque, e lui più degli altri, ha il dovere di non calpestare la sua dignità.

Romano Prodi, quando si accorse che mani Pulite stava per investirlo, andò a piagnucolare da Scalfaro al quale chiese di essere salvato. E fu salvato.

Per caso Berlusconi ha intenzione di fare la stessa cosa con Fini?
Se a tanto si dovesse arrivare, Berlusconi potrà anche momentaneamente salvare se stesso e le sue aziende, ma di certo non salverà il suo onore e il suo partito. E alla fine sarà ugualmente ingannato e tradito da Fini.

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