mercoledì 14 luglio 2010

La vera storia del Titanic

Sono stati trovati di recente, in una vecchia baita nei pressi di Stoccarda, alcuni diari anonimi che gli esperti, sulla base di una perizia calligrafica e del contenuto degli stessi, attribuiscono con certezza ad Albert Einstein. In essi lo scienziato ricorda tra l’altro una sua vacanza nel villaggio di Cannstatt nella primavera del 1912. Il racconto non solo rivela un Einstein poco conosciuto, nelle vesti di narratore spregiudicato e brioso, ma getta anche una nuova luce sulla tragedia del Titanic.


Il fabbro del villaggio, Ludwig, era conosciuto in tutti i Lander per la sua flatulenza, tanto che per le sue impareggiabili "arie" era chiamato "Peethoven". Incuriosito da queste sue doti, decisi di sottoporlo ad un esperimento per verificare le sue reali capacità. A tal fine gli feci installare una delle mie invenzioni, il gamma-ionizzatore rettale, per amplificare e rendere meglio rilevabile dagli strumenti la sua potenza di fuoco. La cavia, che a mia insaputa aveva ingerito una tripla razione di fagioli con cipolle, durante l’esperimento emise una scorreggia di ineguagliabile potenza: l'ala Nord dell’edificio-laboratorio fu spazzata via ed ogni forma di vita scomparve nel raggio di 6 Km nella direzione investita dal cataclisma. Ma, ciò che è peggio, la scorreggia provocò il distacco di un gigantesco iceberg dai ghiacci polari. Era la notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. Da Southampton in Inghilterra, quella stessa notte, era salpato il più grande transatlantico mai costruito, il Titanic. Il resto è storia...

Nessun commento:

Posta un commento